mercoledì 30 maggio 2007

"P" come Passione







La frase "Sono cresciuto a pane e..." l'abbiamo detta tutti. Per quanto mi riguarda, sono cresciuta a pane e pallacanestro, e posso tranquillamente dire che questo sport sia la mia grande Passione. La P va maiuscola, perchè una passione vera ti fa soffrire, gioire, ti fa fare mille chilometri in macchina con qualsiasi condizione metereologica, e ti fa aspettare quel giorno, il giorno della partita, nel mio caso, col fiato sospeso. Mia madre ha giocato con me in pancia fino al settimo mese, e dopo avermi partorito ha ricominciato quasi subito, portandomi in palestra a tre mesi. Io ero predestinata forse, perchè con un papà allenatore e una mamma giocatrice, tu puoi voler fare la ballerina finchè vuoi, ma hai il destino segnato.
Avevo l'età di questo bimbo quando ho iniziato a palleggiare, e ne avevo quattro quando ho iniziato ad allenarmi con gli altri bambini; il pallone era più grande di me, ed io ero buffissima, ho delle foto che lo dimostrano...e ve le risparmio...
Il bello della pallacanestro è che non è mai detta l'ultima parola fino al fischio della sirena finale, perchè essere sotto di venti punti vuol dire essere sotto di dieci canestri, e mai dire mai. Arrivare primi in classifica non significa vincere lo scudetto, il che è una bella fregatura per chi è primo in classifica, ma una grande speranza per chi è sesto, consapevole che con dei play-off perfetti si può avere il tricolore sulla maglia l'anno dopo. Io sono Fortitudina, dicesi tifosa della Fortitudo Bologna, che ha fatto una stagione terribile, e che neanche ha avuto accesso ai play-off. Ma nessuna tempesta distruggerà la mia fede, recita lo striscione al palazzetto, e ci rifaremo, eccome se ci rifaremo.
Abbandonando la serie A invece, il Salò Basket (società del mio bellissimo paesello) giocherà sabato la finale dei play-off. Panico! Sto controllando il sito ogni giorno per avere novità, ho chiamato una settimana in anticipo per assicurarmi il biglietto, e ho già lavato e stirato la maglietta, per non rischiare di non averla pronta per sabato! E passare il sabato sera in una palestra vuol dire avere una grande passione!!! E poi va beh, ammetto, i giocatori sono statue greche (ok, ok, solo uno... ma è un piacere per gli occhi!). Non chiedetemi di più, nè di fare nomi. Vi metto anche la foto della squadra, e anche quella della tribuna di qualche settimana fa, tra cui ci sono anche io (trovatemi!!!).
E che il fato ci aiuti, la serie C1 è proprio ad un passo, ed io ci credo!!!!!!!
Voi potete sempre farmi sapere quali sono le vostre, di passioni...
A presto!

martedì 29 maggio 2007

oggi vi stupisco...
rieccomi dopo giorni (quanti?) di assenza.
è difficile scrivere se scarti due o tre campi su cui hai deciso di non andarti a impelagare: i fatti miei (saranno miei, e poi sto sulle mie, me l'hanno giusto detto per l'ennesima volta ieri), le paranioe (vi stancherei, sono davvero tante e non le conto più neanch'io), gli esami (chissenefrega), gli hobbies (ma ce ne ho?)..
però due o tre domandine su cui ci sto girando attorno da un po'ci sono..
cpme fanno a fare il guscio le lumache?
perchè in giro non si vedono mai piccioni piccoli?
a buon intenditor poche domande..ma buone

mercoledì 16 maggio 2007

Missing somebody I should not miss.

Un post per te, che non conosci questo blog, non ne sai l'esistenza.
Perchè i mesi passano, ma tu no. E perchè Aladdin e Jasmin, alla fine si abbracciano.

"Cant you see that its just raining
Aint no need to go outside...
But Baby, You hardly even notice
When I try to show you this
Song is meant to keep ya
From doing what your supposed to
Like waking up too early
Maybe we can sleep in
Ill make you banana pancakes
Pretend like its the weekend now
And we could pretend it all the time
Cant you see that its just raining
Aint no need to go outside
But just maybe, hala ka ukulele
Mommy made a baby
Really don't mind the practice
Cause your my little lady
Lady lady love me
Cause I love to lay here lazy
We could close the curtains
Pretend like there's no world outside
And we could pretend it all the time
You hardly even notice
When I try to show you this
Song is meant to keep ya
From doing what your supposed to
Like waking up too early
Maybe we can sleep in
Ill make you banana pancakes
Pretend like its the weekend now
And we could pretend it all the time
Cant you see that its just raining
Aint no need to go outside
Cant you see cant you see,
You gotta wake up slow."


"A wave of your sea."

lunedì 14 maggio 2007

Che fine ha fatto Dawson's Creek?


Se fate a chiunque la domanda “Hai mai visto Dawson’s Creek?”, tutto vi risponderanno di no, mentendo. Io mi tiro fuori dal coro, ero e sono una fan sfegatata (“Fan in che senso?” Ely docet) e Dawson’s creek è stata la serie sfondo ai miei anni di liceo. Troverete qualcuno che si comprava perfino i cd con le colonne sonore (io conosco una di queste persone), e che le mette pure nell’ipod.
Dawson’s Creek aveva tutte le risposte che noi quindicenni/sedicenni di allora ci ponevamo, e io piangevo come una scema davanti alla tv pensando a qualcuno oltreoceano che forse mi stava aspettando, o forse no, mentre mia madre, con la sua diplomazia, mi dava dell’idiota.
A Dawson’s creek niente era semplice. Ci hanno fatto patire puntate su puntate per quel cazzo di bacio tra Joey e il biondone soprannominato alle medie Umpalumpa, che nel frattempo se la spassava con la bella Jen, l’unica quindicenne al mondo che si era già fatta mille uomini, ed era stata spedita in campagna dalla nonna bigotta perché sorpresa nel letto dei regali genitori a copulare con un maggiorenne. Ah! Che telefilm! A pensarci bene però, le sei serie sono riassumibili in una riga: Tizio si accorge di amare Caio quando ormai è troppo tardi, e si trova da rifare tutto daccapo.
I fedeli veri non possono non ricordare dove fossero la sera dell’ultima puntata, un momento clou della storia del mondo, come lo sbarco sulla luna, o la finale dei mondiali 2006. Tutti si ricordano dov’erano. Io ero a Verona, nel mio vecchio appartamento, con due ragazze che credevo sarebbero rimaste, e che invece pian piano ho perso. Colpa degli anni che passano, chi lo sa. Insomma: ma che fine ha fatto Dawson’s Creek? Io e Vera siamo pronte e registrarci per l’ennesima volta le repliche, se Italia 1 ci fa il favore di rinserirle nel palinsesto, magari al posto di O.C. che proprio non si può vedere, e ferma pure la digestione.
Ma Dawson ha fatto il suo tempo, forse. E nel frattempo io ho dovuto trovare un altro passatempo: Grey’s Anathomy. E qui sì che ci si diverte. Come inizia la prima puntata? La bellissima Meredith si sveglia accanto ad un uomo di cui non conosce neanche il nome; uomo guarda caso bellissimo, sessosissimo, intelligentissimo, gentilissimo, e con tutti gli issimi positivi che potete trovare. Una serie piena zeppa di inciuci (se no il bello dov’è?), gli uomini si vogliono impegnare seriamente (ma tutti nei telefilm sono?), le donne sono belle anche struccate di prima mattina e dopo 76 ore di turno in ospedale, e soprattutto non ci fanno penare per un bacio, senza lasciarci troppo sulle spine. La cosa che mi tiene attaccata a queste serie tv è che trovo sempre qualcuno che mi ricorda me stessa. E allora è un po’ come guardarsi allo specchio, vedere i propri errori da fuori e scoprire quanto scemi si è stati in certe circostanze, e come si poteva fare in altre. Quindi parlo a lei, ma per parlare a me stessa: Meredith cara, col veterinario è finita, ed è solo un bene (io lo so per certo), hai ferito un amico che voleva di più, ma hai chiesto scusa, per cui vedrai che tutto tornerà al proprio posto, però ti prego, non fare la finta amica del tuo Dottor Stranamore, camminate al parco e uscite col cane, tanto sappiamo bene entrambe che sei cotta persa. Come disse un’amica tempo fa: Arrendersi mai.

lunedì 7 maggio 2007

Cinque minuti di nostalgia.


Perdonate il sentimentalismo.
Ma mi è capitata sottomano la qui presente fotografia, scattata il giorno della mia laurea, 27 ottobre 2005.
Volevo dire a questi ragazzi che voglio loro un bene immenso, e che ho con loro un sacco di ricordi bellissimi e che devo dire grazie ad ognuno di loro.
Alla Ceci grazie per le volte in cui mi ha prestato il secondo letto nella sua stanza, per i cd masterizzati e per i mille consigli tattico/sentimentali delle ultime settimane, che, inutile dirlo, non ho seguito, perchè queste cose non hanno bisogno di tattiche, l'abbiamo capito.
All'Ire grazie per la sua allegria, i messaggini che faccio fatica a capire, metà maiuscolo e metà minuscolo, e per le mille volte in cui mi ha invitato a Siena.
Al mio Albe grazie per le infinte telefonate da casa a casa, per quel pranzo da me in Via Cantarane, di cui ho capito il significato troppo tardi. So che mi vuoi un bene dell'anima e che un pò mi odi anche, forse con un motivo valido. Ma forse verrà il giorno in cui ci siederemo ad un tavolo e ne parleremo.
A Piva grazie per le battute, per i "- preti, + bici", per la palpata di culo che mi sta dando in questa foto....
Al Tà grazie per la sua risata, sottofondo di tre anni che non dimentico.
Al Gimmy... non ci sopportavamo, ma poi è bastata una pausa fuori dal Polo Zanotto per capire che forse potevamo andare d'accordo.
Ad Alby, perchè il dettato di francese rimane l'impresa più meravigliosa della triennale, e tu c'eri!!!!
Al Piace e al Fede, conterranei, un pochettino almeno, per i pranzi in mensa insieme, a parlare di cose serie e di filosofia.
Al Tommy e al Matto, per essere venuti alla mia festa di laurea ed avermi fatto una sorpresa.
Al Gio, eagle eye cherry, dispensatore di complimenti, ultimamente; complimenti che mi fanno piacere e che prendo volentieri perchè di questi tempi scarseggiano.
In questa foto mancano La Cri, londinese DOC ormai, ed esperta di pesci :), appena torno ritorniamo da Caffè Nero a prendere un brownie.
E l'Annina, piccola mia, che a maggio sarà già abbronzatissima in quel di Rimini, e che ringrazio per le lunghe telefonate e le foto fashion!
Lo so che ora tutti voi presenti nella foto mi prenderete per il culo e direte che sono la solita nostalgica... in realtà volevo solo abbracciarvi forte, anche se siamo tutti sparpagliati per l'Italia e dirvi che, come recitava la mia tesi, "scatto primi piani eterni, per non dimenticarvi".

giovedì 3 maggio 2007


"Solo l'autobiografia è letteratura.
I romanzi sono solo la scorza;
e alla fine si arriva al nocciolo:
o io, o tu."
(V. Woolf)