
Ora ho fatto piazza pulita di tutto: sms, scontrini, biglietti del treno. Tutto tranne le scarpe: il primo amore non si scorda mai.
L'ultima fissazione della sottoscritta nasce un lunedì di ottobre. Io e le mie socie, prontissime per andare a lezione di Greco Zero, ci incamminiamo dalla biblioteca Civica di Parma alla splendida aula G. Giù si blocca in mezzo alla strada, nasce uno strano sorriso sulla sua bella faccia, e il suo sguardo è rivolto verso terra, attratto da un bellissimo...... bullone! In realtà (morosetto ingegnere docet!) la passione di Giù non sono i bulloni ma i dadi dei bulloni, che bloccano le viti. Ma Giù li chiama bulloni e così faccio anche io.
Parma è una città che abbonda di biciclette, è per questo che ci sono così tanti bulloni per terra, mi dice. Da allora lo sguardo va fisso a terra, i bulloni portano fortuna, e se trovi un bullone di mattina sarà sicuramente una bella giornata. Ma per chi non è solito a questa attività non è facile intravederli, e prova ne è che stavo passeggiando per la città con Roma e Giù e mentre io e Roma guardiamo per terra senza trovare una fava, Giù trova due bulloni guardando le vetrine!
Stamattina però, l'impensabile.
Con la mia camicetta azzurra e bianca, giacca seria e scarpa giusta, mi avvio verso un colloquio di lavoro importante. Sono agitata, sudo, ho sete, non so se la perosna che avrò di fronte sarà una stronza mai vista. Ma in piazza, e senza guardare per terra troppo, un bullone si presenta alla mia vista. Sono più calma, il colloquio non può andare male se hai trovato il primo bullone della tua vita. Mi direbbe questo, Giù, se fosse con me in piazza, e lo penso anche io.
Entro nel palazzo del colloquio, chiamo l'ascensore, salgo al sesto piano (e il 6 è il mio numero preferito!), e il colloquio va bene, sembra andare bene, la donna che ho di fronte non mi mette in difficoltà, mi sorride, guarda contenta il mio curriculum, e anche se dice - ne parlo con l'editore e ti faccio sapere -, si fa scappare una frase che fa promettere bene.
Uscita dal palazzo fantastico sul mio primo stipendio, l'ultimo dell'anno via, una cena in più fuori.
Tutto merito del bullone.
3 commenti:
io non consrvo niente.. zero.. a parte i vestiti..e mille paia di scarpe che magari non metto più da una vita.
Ma niente scontrini, biglietti di treni..mi mettono angoscia..ho sempre un po'quest'ansia del tempo che passa..insomma, ci sono già io, non mi servono biglietti retrospettivi:)
Quanto al bullone, sperodi trovarne uno la prossima volta che andrò all'Archiginnasio a rinchiudermi per leggere l'ennesimo manoscritto che non si lascia capire..magari ci metterei molto meno tempo (ma forse è il caso di prendere una lente d'ingrandimento piuttosto che un dado)
ah, dimenticavo: ho la fissa di alzarmi, di mettere i pantaloni e le calze partendo sempre dal piede destro. E prima di un esame cantare in bicicletta "oh battagliero!". E legarmi continuamente i capelli.E contare i passi che faccio per strada, sperando che tra un portone e l'altro il numero dei passi sia dispari.
Insomma, ognuno ha le sue manie...
W i bulloni!
mille, mille, mille, volte...
W I BULLONI!!!!
Le vostra...renna!
;-P
Be in bocca al lupo!
Io di manie ne ho un pò, molte ridicole e mi rendo conto che sono cavolate. Però cavolate che ti aiutano ad affronater meglio la realtà e quindi ben vengano!
E poi suvvia, siamo molto più interessanti noi donnine un pò originali che i piatti cloni che circolano liberi per le vie della città!
Baci ragazze!
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