ma chi sarà mai questo genio della letteratura?
ipse dixit:
"Qui la differenza è grande: io la leggo, ahimè, senza ricavarne molto, e lei non legge me e ne ottiene un successo planetario. Se le sue emozioni e seduzioni invadono ogni angolo della terra, diffondendo quel virus apocalittico, quell'avvento dell'impensato con cui Citati e Ferroni dovrebbero confrontarsi, ciò vale certamente come un trionfo del made in Italy e dell'azienda Italia: ma non mi pare un trionfo della letteratura. "
(Ferroni)
"Il riconoscimento al suo romanzo lo dovrebbe vedere per ciò che è, e cioè un premio vinto dalla sua casa editrice, come tutti i premi, che sono come il Palio di Siena, in cui può vincere un cavallo anche senza il fantino"
(Vassalli)
"perché mai devo essere obbligato a recensire ***? La pretesa mossa dallo scrittore in nome delle alte tirature e delle traduzioni in tutto il mondo mi pare rifletta quella sfrenatezza egocentrica che secondo antropologi e psicanalisti è il male del nostro tempo. Il titolo di questo capitolo è: Le ambizioni sbagliate. Una critica seria può serenamente disinteressarsi d´un libro molto venduto e liquidarlo con una semplice battuta".
(sanguineti)
referenze:
- laurea in filosofia con Vattimo (per una postletteratura?)
-per suoi programmi o scuole preferisce titoli di /e grandi autori (angoscia dell'influenza
o senso di inferiorità?)
- ulteriore indizio....dialogo a proposito di ***: Luttazzi: "gli autori italiani che preferisco oltre aGadda sono Manganelli, Buzzi, Arbasino e Flaiano. Non sopporto invece quelli che usano la pagina per mettere il proprio IO in mostra. Un IO in posa." Allora Mercadante risponde:"Scommetto che leggi tutti i romanzi di *** allora!" "Ecco bravo, *** non lo sopporto proprio! "Castelli di ***"! Gia solo il titolo mi faceva accapponare la pelle. Apro il libro, leggo la prima frase e mi sono trattenuto dal lanciarlo solo perché ero in una libreria! Troppo lezioso. Troppo. Non a caso, la sua vera attività è fare corsi di scrittura creativa"
-replica di ***:"Meglio beneficiare di una stroncatura a tutto tondo, piuttosto che inciampare in sgambetti tesi a tradimento" (E CE CREDO...)
venerdì 17 agosto 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
9 commenti:
Mia cara, dopo aver scritto questo post doevi sapere che avrai due grandi e nuovi nemici. Il primo è Matte, che per il mio compleanno mi regalò proprio il romanzo citato (digli che l'ho letto se te lo chiede...)(Matte, l'ho letto! Giuro!), il secondo già lo sai, ci ha pure scritto la tesi e il saggio per la Cavalli! Io mi affianco a te, a tutti quelli che come noi la pensano, e a Chiara G., che disse (e la mia tesi riporta le sue parole): "Io la Holden la chiamo la Holding, e mi sembra un parcheggio per ragazzini viziati che non sanno cosa fare nella vita..."
Che bello! Io la penso esattamente come voi. Baricco è un fenomeno da baraccone che scrive cazzate nascoste sotto una patina di lirismo e profondità... bleah! Però bisogna ammettere che è stato bravo a costruirsi intorno un personaggio mediatico di successo.
Spero di vedervi presto in giro, baci baci
matte fan di Baricco???
non ce lo vedo, glielo chiederemo!!!!
...
Te lo confermo, è un fan sfegatato di baricco e crede a tutte quelle smielosità fintamente poetiche... e io pensa che brava che gli rimango amica lo stesso :-)
La letteratura è sia stile che contunuto. C'è chi ha uno stile magnifico, ma non dice nulla. C'è chi dice tutto, ma non sa scrivere. C'è chi dice tutto e lo fa con stile. Trattasi di genio.
Baricco appartiene alla prima categoria.
Baricco sa usare molto bene le parole ma non è in grado di "lasciare nulla", nel momento in cui qualche lettore termina uno dei suoi testi così artefatti.
Vuole presentarsi un po' ironico, un po' profondo, un po' erotico..ma non ce la fa, a mio parere.
Scacciate l'artificio e ammirate la virtù!
Ma...come presentatore non è male, ricordate Totem?
Un abbraccio
Salve giungo per un dedalo di link a questo blog. Complimenti.
Quanto a ***, c'è un suo critico che l'ha definito - senza cattiveria - un bravo artigiano e credo che la definizione sia calzante. Io preferisco altri autori, ma non sopporto in generale l'establishment intellettuale italiano, egualmente malato di egocentrismo, per cui tutto quello che non è elitario (e non vende) o non è classico (e quindi fuori dalla portata del critico) deve essere denigrato.
Chi fa successo di vendite in libreria permette di dare il pane a editor, tipografi e librai. Quindi gli autori che vendono, sono benvenuti.
Detto questo, viva la critica, se è seria, se non è pregiudiziale e se è in buona fede.
Ho indovinato già alla critica di Ferroni!!!
Chiunque siate, la penso assolutamente come voi, grazie!
Posta un commento