lunedì 3 dicembre 2007

Il famoso Meme della Vale (prima parte)

Otto cose di me che non ho mai scritto su un blog, ma nel mio caso anche che non ho detto a nessuno...

1. Partiamo dal peggio. Pochissimi lo sanno, ma ho fatto, qualche anno fa, i provini di Amici... mi sto vergognando come una ladra, e so che il mio moroso non mi parlerà per almeno 5 o 6 ore, odiando la De Filippi con tutto il suo corpo e la sua anima, ma ebbene sì, anche io, in un giugno di qualche anno fa, ero in fila a Cinecittà, davanti a Chicco Sfondrini (che aveva molti più capelli di ora) a recitare il mio pezzo...
No comment, vi prego.

2. Se oggi nel mio iPod ci sono Maritime, Maximilian Hecker, Calexico & Co. lo devo soprattutto alla Ceci, all'Ire e ad Alby. In particolare le prime due mi fecero un bel pò di Cd quando un giorno, entrando nella mia macchina si resero conto che nel mio porta cd c'era la discografia di Laura Pausini. "Non ti voglio più vedere con sta roba" disse la "maestrina" Cecilia..:) e da allora fu così (ma l'ultimo album me lo sono fatta fare lo stesso......)

3. Ero una boy-scout. Una lupetta, per essere più precisa. Bermuda blu, camicia con brevetti, fazzolettone al collo e sacco a pelo in spalla. Anni stupendi, ma se ci penso facevo veramente ridere........

4. Il cassetto della mia biancheria è degno di una compulsiva: tutto è perfettamente ordinato e preciso, calze da una parte, collant dall'altra, canotte impilate a modo, slip stirati e in ordine. Tutto diviso per colore, naturalmente. Non fa niente se poi la stanza è un casino assurdo. La biancheria in disordine è una cosa che mi disturba...:)

mercoledì 17 ottobre 2007

Ognuno ha le proprie fissazioni!

Ognuno ha le proprie e non sopporta che le si commenti. Io per esempio, sono unacollezionista di sms: quando avevo il vecchio telefono (molto più brutto esteticamente dell'attuale, ma molto più funzionale... i soliti miei acquisti azzeccati!) ognuno aveva una propria cartella. Quindi il belloccio del paese aveva una sua cartellina, con tanto di nomignolo, e idem le amiche più strette, la mamma. Insomma, sei sei VI AI PI hai una cartella. Ma sono una che conserva qualsiasi cosa: le Smemo del liceo, i biglietti del treno se ho una fiamma fuori città, gli scontrini di occasioni particolari. Piccolo dettaglio: non ho una reggia. E prima o poi qualcosa va buttato.
Ora ho fatto piazza pulita di tutto: sms, scontrini, biglietti del treno. Tutto tranne le scarpe: il primo amore non si scorda mai.
L'ultima fissazione della sottoscritta nasce un lunedì di ottobre. Io e le mie socie, prontissime per andare a lezione di Greco Zero, ci incamminiamo dalla biblioteca Civica di Parma alla splendida aula G. Giù si blocca in mezzo alla strada, nasce uno strano sorriso sulla sua bella faccia, e il suo sguardo è rivolto verso terra, attratto da un bellissimo...... bullone! In realtà (morosetto ingegnere docet!) la passione di Giù non sono i bulloni ma i dadi dei bulloni, che bloccano le viti. Ma Giù li chiama bulloni e così faccio anche io.
Parma è una città che abbonda di biciclette, è per questo che ci sono così tanti bulloni per terra, mi dice. Da allora lo sguardo va fisso a terra, i bulloni portano fortuna, e se trovi un bullone di mattina sarà sicuramente una bella giornata. Ma per chi non è solito a questa attività non è facile intravederli, e prova ne è che stavo passeggiando per la città con Roma e Giù e mentre io e Roma guardiamo per terra senza trovare una fava, Giù trova due bulloni guardando le vetrine!
Stamattina però, l'impensabile.
Con la mia camicetta azzurra e bianca, giacca seria e scarpa giusta, mi avvio verso un colloquio di lavoro importante. Sono agitata, sudo, ho sete, non so se la perosna che avrò di fronte sarà una stronza mai vista. Ma in piazza, e senza guardare per terra troppo, un bullone si presenta alla mia vista. Sono più calma, il colloquio non può andare male se hai trovato il primo bullone della tua vita. Mi direbbe questo, Giù, se fosse con me in piazza, e lo penso anche io.
Entro nel palazzo del colloquio, chiamo l'ascensore, salgo al sesto piano (e il 6 è il mio numero preferito!), e il colloquio va bene, sembra andare bene, la donna che ho di fronte non mi mette in difficoltà, mi sorride, guarda contenta il mio curriculum, e anche se dice - ne parlo con l'editore e ti faccio sapere -, si fa scappare una frase che fa promettere bene.
Uscita dal palazzo fantastico sul mio primo stipendio, l'ultimo dell'anno via, una cena in più fuori.
Tutto merito del bullone.

lunedì 15 ottobre 2007

Se Freud fosse vivo...

Sarà stata la vacanzina in montagna, sarà quel che volete, ho fatto un sogno stranissimo. Il mio ragazzo mi prende per il culo ancora oggi, e quando voglio fare due risate ci ripenso, e veramente capisco che la mente è strana, e che se Freud fosse vivo mi farebbe rinchiudere.
Mi trovo in una città non ben definita, che comunque doveva essere la città in cui vivevo, e all'improvviso, un cartello enorme informa la cittadinanza che il paese ha deciso di cambiare valuta economica. Dovete cercare di capire che la cittadina in questione era una sorta di Truman Show, è importante!
Dunque, cambia la valuta economica della città, i soldi non valgono più, ma dal cielo (e una voce informa di ripararsi) cadono palline piccole e colorate (tipo M&M's tanto per capirci!). La voce informa che saranno le palline i nuovi soldi (come nei villaggi Valtur) e che abbiamo un'ora di tempo per racogliere l'equivalente di 1500 euro (ognuno nel mio sogno ha quello stipendio, un sogno democratico insomma!), si va sulla fiducia.
A me le palline colorate mi fanno pure un pò paura, ma decido di raccogliere.
Nuova regola della città è che bisogna cambiare attività. Infatti, dopo poco, incontro la farmacista del mio paese lacustre (chissà con che diritto entra nel mio sogno) che fa la commessa in un negozio di abbigliamento; le si avvicina una signora che le chiede un consiglio per il mal di gola, e lei, stizzita (così giudicava il mio atteggiamento il mio prof al liceo di storia e filo) risponde di non essere tenuta a rispondere, in quanto, secondo la sua nuova vita, lei non è più farmacista.
Ora, se lo si prende come uno scherzo va bene, ma se vi fermate a pensare a che razza di sogno ha fatto la mia testa.... dite che c'è da preoccuparsi??? :-)
PS: la mia compagna di corso, accanto a me a leggere il mio blog, mi ha appena confidato di essere in attesa di una risposta per fare il servizio civile internazionale in danimarca. Deve dare una mano per il Greenery and Decoration of Xmas Tree". Mi ha appena guardato dicendomi: "perchè non mi rispondono? Io starei troppo bene vestita da renna!"
Insomma, a questo mondo non sono sola....:-)

martedì 9 ottobre 2007

Evviva!!!!!

Ho finito gli esami.
E la sensazione è di quelle così belle che provi ogni tanto, ma non spessissimo.
Quel nano secondo dopo che Grosso ha calciato l'ultimo rigore dopo la Francia, lo scudetto allo scadere della Fortitudo nel 2005, la prima discesa con gli sci della stagione, affacciarsi su Green Park accanto al Ritz, la mattina di Natale, sprofondare nel letto alle 6 di mattina dopo aver ballato sui tacchi tutta notte, guardare un film con le amiche con una tazza di the e i biscotti che fa la mamma della Vera.
Insomma, ho intenzione di passare una settimana a leggere i libri che mi piacciono, svuotare la videoteca comunale a forza di affittare film, e godermi l'ultimo week end libero prima dell'inizio della tesi al freddo di Campiglio con il mio morosetto.
Cosa voglio di più dalla vita?
Su, su, non fate i soliti esperti pubblicitari...

giovedì 4 ottobre 2007

sensazione lieve


It's not the red of the dying sun

The morning sheet's surprising stain

It's not the red of which we bleed

The red of Cabinet Sauvignon

A world of ruby all in vain

It's not that red, it's not that red

It's not that red, it's not that red


It's not as golden as Zeus' famous shower

It doesn't not at all come from above

It's in the open but it doesn't get stolen

It's not that gold It's not as golden as memory

Or the age of the same name

It's not that gold, it's not that gold

It's not that gold, it's not gold at all


I wish that would be your colour

I wish this would be your colour

I wish this would be your colour

Your colour I wish

I wish this would be your colour

I wish this would be your colour

I wish this would be your colour

Your colour I wish


It is as black as Malevich's square

The cold furnace in which we stare

A high pitch on a future scale

It is a starless winter night's tale

It suits you know It is a dead black,

it is that black It is that black, it is that black



I wish this would be your colour I wish this would be your colour

I wish this would be your colour I wish this would be your colour

.... Your colour I wish


einsturzende neubauten

giovedì 13 settembre 2007

Tutti a casa..

Poi ci si domanda perchè il basket in Italia è uno sport che non decolla.
Basta vedere partite come quelle di ieri, e la risposta è bella che pronta e confezionata. Perdere con la Germania che gioca praticamente con solo due giocatori, non qualificarsi per il pre-olimpico. Ma questo è il meno. Italia che gioca a sprazzi, va in confusione appena Belinelli si fa male (come dice Matte: "una squadra che gioca così così, tanto poi c'è Belinelli che risolve, che squadra è?"), non difende, e non convince. Tranne il Beli, appunto, e qualche azione di Gigli, il resto, per quanto mi riguarda, è tutto un N.P. Mi sono veramente rotta le palle di sentire gente dire che noi siamo una squadra che gioca col cuore. La pallacenstro, sia chiaro, si gioca con le gambe, la tecnica, l'atletismo, un pizzico di follia. E poi sì, anche con il cuore, ma non solo con quello.
L'Italia torna a casa e se lo merita, tutti lo sanno. Basile assente (ti amavo a dieci anni e ti amo anche adesso, lo sai, tanto che è noto a tutti che il nome del mio primogentio sarà Gianluca, ma bello mio, datti una mossa), Mancinelli no comment, Bargani da Nba solo in America, Soragna ko, Bulleri forse stanco di salvare le partite all'ultimo minuto.
Tutti a casa. La cosa positiva è che non saremo più costretti a sentire le terrificanti telecronache di Franco Lauro......
"Scorre impietuoso il cronometro"; "Tira da distanza siderale"; e vi risparmio il resto. Meno male che c'è Sky, con Flavio Tranquillo e la sua agitazione. Il campionato è alle porte, e la Fortitudo peggio dell'anno scorso proprio non può fare.

venerdì 24 agosto 2007

Studio matto e disperatissimo.

Non so perchè sono in vena di parlare di città, oggi voglio solo scrivere due righe per ringraziare Parma, che mi accolto e che mi accoglierà, che si è fatta amare più di Bologna, che ti conquista con i colori del Parco Ducale in autunno.
L'amore per Verona è legato alla gente, tre anni meravigliosi che non potrò mai dimenticare.
Parma mi ha conquistato con i profumi, l'accento emiliano, i tortelli, le enoteche, le file di biciclette parcheggiate (come disse un manifesto per la campagna elettorale: "Parlano di grandi opere. Ma le rastrelliere per le bici, dove sono????????").
Sono felicissima di non avere passato quel test a Bologna, e sono felicissima di vivere qui, di aver fatto mio "Ma co' dit!" e di aver fatto incontri belli, con inizi turbolenti ma che rimarranno.
Ma soprattutto sono contentissima di essere qui anche a metà agosto, senza distrazioni, solo con la meravigliosa Biblioteca Civica che mi fa studiare!
I miei post fanno cagare e sono tutti uguali. Lo so. Ma cercate di capirmi, ho Parisella tra 15 giorni e sono nel panico. Sto diventando un'esperta storica, che è tutto un dire.
L'unica novità che ho, è che mi sono innamorata del cantante dei Maroon 5; ho tradito Justin, che era evidente avesse un debole per le bionde!
Non toccatemi Adam Levine, e lo dico soprattutto a Roma che dice sempre che mi piacciono con lo stampino!

domenica 19 agosto 2007

La linea d'ombra

Roma ha parlato di Sliding Doors, in un post, e ora mi trovo qui, a pensare che sono nella stessa identica situazione di Gwenet, solo con qualche kg in più, qualche cm in meno, e i capelli molto più scuri.
La differenza è che lo so, so perfettamente che se prendo la metro succede una cosa, se non la prendo ne succede un’altra.
Tra 23 giorni la mia giovinezza potrebbe finire. È questa la frase che mi è balenata in testa appena mi hanno detto che forse, e dico forse, un posto di lavoro mi aspetta, subito. Addio vita universitaria (gli esami sarebbero finiti), benvenuta vita lavorativa, con il 730, le denunce dei redditi, le tasse da pagare, gli orari fissi. Ma anche dei soldi in tasca, un ambiente lavorativo che mi piace, e soprattutto un posto di lavoro che è esattamente quello che io vorrei fare nella vita.
Se prendo quel treno succede questo. Mi trasferisco a Parma, inizio a lavorare, posso permettermi i week end a sciare. E la mia vita cambia davvero; perché al lago ci potrò tornare meno, perché mi devo mettere in testa che la mia vita inizia davvero in una nuova città. E soprattutto devo scrivere la tesi nelle sere d’inverno e nei week end, nel tempo libero, a discapito di amici, sport, fancazzeggio, sabati all’Ikea. Se non prendo quel treno continuo a studiare, mi laureo a Marzo, scrivendo la tesi per bene e per molte ore al giorno, e mi laureo con un enorme punto interrogativo sopra la testa, perché tanto la nuvola con la pioggia già ce l’ha Fantozzi.
Ho tagliato i capelli perché la mia vita è cambiata già, per certi versi, di molto. Forse questo è il completamento di un cambiamento già in atto.
Come Carrie, cara vecchia Carrie.
Si tratta di scegliere, di scegliere in pochi giorni, fare domanda o meno. Si tratta di fare una scelta che cambia molto la mia vita. E di colpo mi sento come il protagonista de “La linea d’ombra”, nel punto preciso in cui la tua giovinezza finisce, e inizia il periodo della maturità.
Come direbbe Roma : "My God".

venerdì 17 agosto 2007

VERSI CONTROVERSI...

ma chi sarà mai questo genio della letteratura?

ipse dixit:

"Qui la differenza è grande: io la leggo, ahimè, senza ricavarne molto, e lei non legge me e ne ottiene un successo planetario. Se le sue emozioni e seduzioni invadono ogni angolo della terra, diffondendo quel virus apocalittico, quell'avvento dell'impensato con cui Citati e Ferroni dovrebbero confrontarsi, ciò vale certamente come un trionfo del made in Italy e dell'azienda Italia: ma non mi pare un trionfo della letteratura. "
(Ferroni)


"Il riconoscimento al suo romanzo lo dovrebbe vedere per ciò che è, e cioè un premio vinto dalla sua casa editrice, come tutti i premi, che sono come il Palio di Siena, in cui può vincere un cavallo anche senza il fantino"
(Vassalli)

"perché mai devo essere obbligato a recensire ***? La pretesa mossa dallo scrittore in nome delle alte tirature e delle traduzioni in tutto il mondo mi pare rifletta quella sfrenatezza egocentrica che secondo antropologi e psicanalisti è il male del nostro tempo. Il titolo di questo capitolo è: Le ambizioni sbagliate. Una critica seria può serenamente disinteressarsi d´un libro molto venduto e liquidarlo con una semplice battuta".
(sanguineti)

referenze:
- laurea in filosofia con Vattimo (per una postletteratura?)

-per suoi programmi o scuole preferisce titoli di /e grandi autori (angoscia dell'influenza
o senso di inferiorità?)

- ulteriore indizio....dialogo a proposito di ***: Luttazzi: "gli autori italiani che preferisco oltre aGadda sono Manganelli, Buzzi, Arbasino e Flaiano. Non sopporto invece quelli che usano la pagina per mettere il proprio IO in mostra. Un IO in posa." Allora Mercadante risponde:"Scommetto che leggi tutti i romanzi di *** allora!" "Ecco bravo, *** non lo sopporto proprio! "Castelli di ***"! Gia solo il titolo mi faceva accapponare la pelle. Apro il libro, leggo la prima frase e mi sono trattenuto dal lanciarlo solo perché ero in una libreria! Troppo lezioso. Troppo. Non a caso, la sua vera attività è fare corsi di scrittura creativa"


-replica di ***:"Meglio beneficiare di una stroncatura a tutto tondo, piuttosto che inciampare in sgambetti tesi a tradimento" (E CE CREDO...)

giovedì 16 agosto 2007

mercoledì 15 agosto 2007

Home sweet home

Un piccolo omaggio alla città che amo.
Perchè solo lì mi sento a casa davvero.
Perchè certe cose non succedono per caso.
Perchè non c'è niente di meglio che cantare Baglioni a squarciagola a Queensborough Terrace.
Perchè certi amori non finiscono.
Perchè lo zaino non pesa mai.
E perchè sì. E' proprio così che deve essere.

martedì 7 agosto 2007

Tutti pazzi per MySpace (ma io no!!!)

Lo scorso 31 dicembre, anzi diciamo pure il 1°gennaio alle 7 di mattino, nel salutare dei ragazzi conosciuti ad una festa, questi mi chiesero se avessi un contatto MySpace. Io di MySpace avevo sentito parlare, è vero, ma diciamo pure così, di sfuggita. Sta di fatto che per uno di quei ragazzi io persi completamente la testa; persa davvero, senza che lui lo sapesse troppo. Di quel periodo ricordo veramente i treni presi all'ultimo momento per Milano, e l'adrenalina che corre giù nelle gambe, alla stazione centrale.
Insomma il contatto MySpace lo creai, con un nickname che non vi sto neanche a dire, perchè me ne vergogno. Quando l'incantesimo con il bel milanese finì, io, che il contatto MySpace lo avevo fatto solo per avere una scusa in più per parlare con lui, mi cancellai in malo modo. Devo essere sincera, non capii perchè tutti erano così fomentati da questo MySpace, forse ero io che non sfruttavo tutte le possibilità che dava, non so, so solo che il mio divorzio da lui, fu indolore. Quello dal ragazzo milanese tutt'altro.
Salto in avanti.
Il satellite mi uccide, soprattutto sotto esame. Ci sono un sacco di programmi idioti che però ti tengono attaccato allo schermo. Tra questo "L'uomo perfetto", condotto dalla nordica che faceva "Mai dire goal" con in giuria (udite udite!!) Claudia Montanarini (la prima tronista della storia di Uomini e Donne), Selvaggia Lucarelli (no comment per problemi di stomaco) e un altro, che giuro, io non so proprio chi sia. Scopo del proramma: girare l'Italia alla ricerca dell'uomo perfetto. Aiuto.
Ma tra questi, ecco che un giorno appare lui, il sexy Dj 23enne, capello scapigliato che tanto mi piace, occhio furbetto. Chi sarà mai??? Meno male che esiste Google.
In Google si trova davvero chiunque, perchè non lui? E infatti eccolo lì, con contatto MySpace.
E mi si apre un mondo. TUTTI HANNO MYSPACE!!!!!
Samuele Bersani, Pippo Inzaghi, Cesare Cremonini, perfino Fabrizio Corona...
Miliardi di persone che si scrivono, senza un motivo apparente. Si danno appuntamenti a feste, si salutano, e come direbbe la Buonanno - hanno creato una nicchia -. Tu sei fuori. Sei fuori se non sei una MySpace dipendente.
E io non lo sono. Ho ancora la macchina da scrivere, anche se un blog sono riuscita ad aprirlo.
Sono la Carrie de no'artri, credo ancora che da qualche parte l'uomo perfetto esista. E non quello della tv, quello vero. Lui, il sexy Dj, sarà un latin lover, uno che gioca con le donne, che ha un'amante in ogni porto, che prende per il culo chiunque passi sulla sua strada per caso.
O magari sarà di quelli che si appassionano alle tue, di passioni, che è capace di sorprendersi con le piccole cose, che fa il caffè alla mattina e te lo porta con un sorriso...
No, non credo.
Io di MySpace non mi posso innamorare, perchè non mi posso appassionare a qualcosa che non vedo, a una faccia che mi piglia per il culo anche se è ferma. E perchè voglio rimanere con l'illusione che il sexy Dj sia perfetto, perfetto davvero. Non voglio scoprire niente di brutto, niente che mi faccia cambiare idea.
Oddio. E se fosse già successo? In effetti mi sento un pò presa per il culo, se penso a qualche minuto fa. Mannaggia. Un altro piedistallo che cade. Forse.

giovedì 19 luglio 2007

Scusate il silenzio...

...ma sono settimane strane, un pò incasinate, e non solo per le feste, che qui al lago abbondano. Tutte queste novità insieme, queste giornate diverse. Io non reggo il ritmo. E non ho molto da dire, incredibile ma vero, non ho molto da dire.
Mi sento un pò come Charlie Brown, che aspeta le novità e poi non si accorge che la novità è già arrivata. Che non riesce a dichiararsi alla ragazzina coi capelli rossi. E che non sa dare il calcio al pallone.
Uff. Meno male che esiste il cuba libre.

giovedì 12 luglio 2007

giornata paranoica tra telefonate strane e un libro che non riesce a farsi leggere...

Non chiederci la parola che squadri da ogni latol'animo nostro informe, e a lettere di fuocolo dichiari e risplenda come un crocoPerduto in mezzo a un polveroso prato.
(...)
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.Codesto solo oggi possiamo dirti,ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Forse aveva ragione lui, farsi domande non serve

martedì 3 luglio 2007

Nothing even matters


Questa meravigliosa settimana rimarrà per sempre, e rimarrà per sempre il sottofondo inglese dei Pirati dei Caraibi e di Nemo, la playstation, le cozze alla marinara, il Long Island troppo forte, il Piccolo Principe.
E questa canzone. Questa canzone rimane.
Now the skies could fall
Not even if my boss should call
The world it seems so very small
'Cause nothing even matters at all
See I don't need no alcohol
Your love makes me feel ten feet tall
Without it I'd go through withdrawal
'Cause nothing even matters at all
These buildings could drift out to sea
Some natural catastrophe
Still there's no place I'd rather be
'Cause nothing even matters to me
You're part of my identity
I sometimes have the tendency
To look at you religiously
'Cause nothing even matters to me
Now my team could score
And make it to the Final Four
Just repossess my 4x4
'Cause nothing even matters no more
Nothing even matters
Nothing even matters no more
Nothing even matters
Nothing even matters no more

venerdì 29 giugno 2007

Uleb Summer League


A titolo informativo: a Jesolo si sta svolgendo la Uleb Summer League, un torneo internazionale di pallacanestro dove giovani talenti, per lo più americani, si sfidano sotto gli occhi degli allenatori di serie A italiani, e sotto gli occhi dei talent scout.
Ieri ero là, primo giorno di torneo. A parte il fatto che avevo seduto alla mia destra Coldebella, a sinistra l'allenatore di Treviso e Udine, e davanti Riccardo Pittis, è stata proprio una bella giornata. Le partite sono state spettacolari, anche se devo dire che, essendo un torneo fatto per avere visibilità, il gioco di squadra è ridotto a zero, ovvero: tutti contro tutti.
Le squadre sono otto, divise in due gironi, e domenica si giocherà per assegnare al vincitore la coppa. Senza contare il bellissimo campo da gioco, in una Jesolo fatta di ombrelloni e lettini sdraio, proprio non mi aspettavo un palazzetto da 6000 posti, soprattutto se penso che il Salò manco ce l'ha un palazzetto. Va beh, mi sono presa un accidente con quell'aria condizionata, ma valeva la pena andare, e non solo perchè il biglietto è gratuito, o perchè si incontrano un sacco di personaggi noti del mondo cestistico.
Insomma, chi fosse interessato vada... ne vale davvero la pena!!!
Al sito www.euroleague.net/uleb/summer-league potete trovare tutte le informazioni, compresi gli orari della partita e i risultati in tempo reale. Sempre che a qualcuno di voi il basket interessi! ;)

martedì 26 giugno 2007

Tempo di bilanci, e di ricordi.

I've never been ready, even though are made of wait the boots I've worn since days, years. It's not my heart that my life cherishes, but a crumbling clot of rage and hope.
Run away with lowered eyes, as a distorted sinner, as a repentant robber.
Thus I court you, as the virgin woman of the parable I miss the light, I miss the wisdom, most of all I miss the strenght to support you, even so confused and imperfect, even with the only wind in the lamp. I recognise my sillness, it's not for it you will open the door, but here, outside, it's the only thing is burning.

domenica 24 giugno 2007

What a wonderful world!

La mia migliore amica si sposa, e io le farò da testimone. Sono felice, felice per lei, che si merita il meglio.
E poi ritorna, sì, una persona importante ritorna. Non mi importa se per poco, giusto il tempo di un saluto o di una chiacchierata. Ritorna, e basterà uno sguardo tra di noi, per capire che lo spazio è un concetto relativo. E che il tempo... who cares about time?
Mi sento felice, per la prima volta dopo tantotempo. Io, che parlo sempre di contentezza, e mai di felicità, mi sento felice.
E per far sorridere la Frà e Chiara, allego foto molto simile a quella appesa nella mia camera a Parma. :)

mercoledì 20 giugno 2007

Siamo veramente alla frutta...


Tutti i buoni propositi di fare un blog serio, così forti un paio di mesi fa, se ne sono andatati letteralmente a puttane.
Dalle recensioni e citazioni letterarie, ero un pò degenerata su Dawson's creek, continuando la discesa attraverso il basket, il sogno di un principe azzurro. Mi ero un pò rialzata con una poesia meravigliosa della Merini, ma la discesa definitiva è oggi. Sono veramente alla frutta, con la publicazione di questo test. Qualche anno fa me ne arrivavano mille via mail, ero l'unica scema che ancora li compilava. Che emozione ieri aprire una mail e ritrovarne uno!!! Mi sono sentita di nuovo, compilandolo, una 16 enne arrabbiata con il mondo.
Quindi eccolo qui, e non fate i soliti acculturati che aborrano questi sprechi di tempo! :)

NOME: Silvia
ETA’: 24
SOPRANNOME: Silvietta, Sil (ma solo per gli amici più amici!)

TENDENZIALMENTE SEMBRO: aggressiva, sicura di me.
SONO: sensibile e abbastanza fragile, ma tiro fuori le unghie quando serve
SPORT PREFERITO: Basket, sci.
SQUADRA: Fortitudo Bologna
CIBO PREFERITO: Pasta alla carbonara
DRINK: Cuba libre
ANIMALE: Farfalla

FREQUENTO: gli amici di sempre, ma faccio amicizia facilmente, e le serate si creano all’ultimo momento.
EVITO: di dannarmi per le cose che non posso cambiare
PREGIO: so ascoltare, e sono generosa.
DIFETTO: sono permalosa, e ho bisogno di attenzioni
ADORO: le serate tranquille con gli amici
DETESTO: l’egoismo, gli atteggiamenti di superiorità.
RICORDO: Michela e Federico. Non vi dimentico.
RIMUOVO: niente, tengo a mente numeri di telefono, vestiti, frasi, situazioni. A volte mi faccio paura.
MI COLPISCE: la semplicità. Cosa diversa dalla banalità. Quella proprio non la sopporto
MI INNERVOSISCE: chi non è una persona chiara e limpida. Chi non dice quello che pensa.
MI RILASSA: Chopin
CHIEDO: sincerità e fedeltà.
OFFRO: tutto quello che ho di positivo.
UN VIAGGIO CHE VORREI FARE: Portogallo. Da nord a Lisbona. Zaino in spalla e treno, autobus, autostop.
IL PRIMO BACIO: Sul lungolago di Salò, una sera di giugno di un sacco di anni fa.
L’ULTIMO: No comment
L’ULTIMA VOLTA CHE HO DETTO TI AMO: Moooooolto tempo fa. Non è una cosa che dico facilmente.
MIGLIORE AMICA: Vera e Valeria
MIGLIORE AMICO: Nicola
FILM:
Kill Bill
lIBRO:
Il petalo cremisi e il bianco
FRASE CHE MI RAPPRESENTA:
Facili entusiasmi, improvvisi avvilimenti.
CANZONE: Lights, dei Maritime
GRUPPO: Oasis
IL GIORNO PIU’ BELLO DELLA MIA VITA: il 22 settembre 2004. Sembra ieri.
SOGNO NEL CASSETTO: Vivere di quello che scrivo, essere ogni giorno una persona migliore.

venerdì 15 giugno 2007

Un sabato sera di maggio.

La giovinezza ti lambisce le spalle
ed è onerosa come la poesia:
portare la giovinezza
è portare un peso tremendo,
sognare fughe e fardelli d'amore
e amare uomini senza capirne il senso.
Il divario di una musica
il divario della tua fantasia
non possono che prendere spettri,
perciò ogni tanto te ne vai lontana
in cerca di una perduta ragione di vita
in cerca certamente della tua anima.

giovedì 14 giugno 2007

De gustibus...

Ok, lo ammetto: ho un debole per i ragazzi alti. Colpa dei miei che mi hanno fatto crescere in una palestra dove si gioca a basket, forse. Se a 10 anni, quinta elementare, il mio diario era pieno di "I Love Gianluca Basile", segno che è una cosa che mi porto dietro da anni.
I ragazzi alti mi piacciono, meglio se un pò stronzi. Meglio se alti, un pò stronzi e un pò irraggiungibili. Non che li voglia stronzi, sia ben chiaro, ma inevitabilmente finiscono per piacermi quelli. Quando un ragazzo si avvicina per conoscermi, dopo una mezz'ora di conversazione salta sempre fuori che è pure fidanzato (non è successo solo una volta, ma spesso!), tanto che le mie amiche, se per caso una sera in mezzo a Salò dico: "Carino quello, no?", inevitabilmente rispondono "Eh, sarà fidanzato!".
Se Matteo mi ha soprannominata Princess, non è solo per una pantomima nota solo a noi, o quasi, è anche perchè io, nonostante sia in apparenza (e solo in apparenza!!!) molto dura e aggressiva, nascondo in realtà un lato romantico e tenero. Detto in poche parole, credo un pò nelle favole.
Si è mai visto che il principe (sempre molto alto, avete notato???), che con il bacio risveglia la bella addormetata nel bosco, dopo il bacio la porta fuori a cena e le dice di essere fidanzato? Non mi pare. (Cosa successa ad una mia amica...a me ancora no grazie a Dio!)
Si è mai visto Ken, che dopo avere rotto con Barbie dopo anni di storia, e storia importante, ritorna da lei dicendole che ora la sua vita va bene così, ma che quando la vede perde la testa e la vuole come amante? Non mi pare. (Cosa successa a me...cosa devo fare, ammazzarlo? ovvio che no...)
Sono circondata da amiche fidanzate da anni, quasi da decenni, e io sono l'unica deficente che ancora la deve trovare, la persona giusta.
E sono veramente stanca, ma proprio stanca, di assistere a scene terribili, di avere grandi amici uomini che tradiscono le fidanzate, e che si confidano con me. Sono stanca di conoscere persone che vogliono storie serie (ma sempre con le altre).
Come dice Armani (non Giorgio...): Se non sono matti non li vogliamo.
E come dice la sua fidanzata, mia grande amica: L'accoppiamento, negli animali, è più semplice.
Voglio anche io la mia cazzo di favola, uffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Credo proprio di meritarla. Quindi...
AAA: cercasi ragazzo alto, single, educato, possibilmente appassionato di pallacanestro, e non stronzo. Grazie. :D

mercoledì 30 maggio 2007

"P" come Passione







La frase "Sono cresciuto a pane e..." l'abbiamo detta tutti. Per quanto mi riguarda, sono cresciuta a pane e pallacanestro, e posso tranquillamente dire che questo sport sia la mia grande Passione. La P va maiuscola, perchè una passione vera ti fa soffrire, gioire, ti fa fare mille chilometri in macchina con qualsiasi condizione metereologica, e ti fa aspettare quel giorno, il giorno della partita, nel mio caso, col fiato sospeso. Mia madre ha giocato con me in pancia fino al settimo mese, e dopo avermi partorito ha ricominciato quasi subito, portandomi in palestra a tre mesi. Io ero predestinata forse, perchè con un papà allenatore e una mamma giocatrice, tu puoi voler fare la ballerina finchè vuoi, ma hai il destino segnato.
Avevo l'età di questo bimbo quando ho iniziato a palleggiare, e ne avevo quattro quando ho iniziato ad allenarmi con gli altri bambini; il pallone era più grande di me, ed io ero buffissima, ho delle foto che lo dimostrano...e ve le risparmio...
Il bello della pallacanestro è che non è mai detta l'ultima parola fino al fischio della sirena finale, perchè essere sotto di venti punti vuol dire essere sotto di dieci canestri, e mai dire mai. Arrivare primi in classifica non significa vincere lo scudetto, il che è una bella fregatura per chi è primo in classifica, ma una grande speranza per chi è sesto, consapevole che con dei play-off perfetti si può avere il tricolore sulla maglia l'anno dopo. Io sono Fortitudina, dicesi tifosa della Fortitudo Bologna, che ha fatto una stagione terribile, e che neanche ha avuto accesso ai play-off. Ma nessuna tempesta distruggerà la mia fede, recita lo striscione al palazzetto, e ci rifaremo, eccome se ci rifaremo.
Abbandonando la serie A invece, il Salò Basket (società del mio bellissimo paesello) giocherà sabato la finale dei play-off. Panico! Sto controllando il sito ogni giorno per avere novità, ho chiamato una settimana in anticipo per assicurarmi il biglietto, e ho già lavato e stirato la maglietta, per non rischiare di non averla pronta per sabato! E passare il sabato sera in una palestra vuol dire avere una grande passione!!! E poi va beh, ammetto, i giocatori sono statue greche (ok, ok, solo uno... ma è un piacere per gli occhi!). Non chiedetemi di più, nè di fare nomi. Vi metto anche la foto della squadra, e anche quella della tribuna di qualche settimana fa, tra cui ci sono anche io (trovatemi!!!).
E che il fato ci aiuti, la serie C1 è proprio ad un passo, ed io ci credo!!!!!!!
Voi potete sempre farmi sapere quali sono le vostre, di passioni...
A presto!

martedì 29 maggio 2007

oggi vi stupisco...
rieccomi dopo giorni (quanti?) di assenza.
è difficile scrivere se scarti due o tre campi su cui hai deciso di non andarti a impelagare: i fatti miei (saranno miei, e poi sto sulle mie, me l'hanno giusto detto per l'ennesima volta ieri), le paranioe (vi stancherei, sono davvero tante e non le conto più neanch'io), gli esami (chissenefrega), gli hobbies (ma ce ne ho?)..
però due o tre domandine su cui ci sto girando attorno da un po'ci sono..
cpme fanno a fare il guscio le lumache?
perchè in giro non si vedono mai piccioni piccoli?
a buon intenditor poche domande..ma buone

mercoledì 16 maggio 2007

Missing somebody I should not miss.

Un post per te, che non conosci questo blog, non ne sai l'esistenza.
Perchè i mesi passano, ma tu no. E perchè Aladdin e Jasmin, alla fine si abbracciano.

"Cant you see that its just raining
Aint no need to go outside...
But Baby, You hardly even notice
When I try to show you this
Song is meant to keep ya
From doing what your supposed to
Like waking up too early
Maybe we can sleep in
Ill make you banana pancakes
Pretend like its the weekend now
And we could pretend it all the time
Cant you see that its just raining
Aint no need to go outside
But just maybe, hala ka ukulele
Mommy made a baby
Really don't mind the practice
Cause your my little lady
Lady lady love me
Cause I love to lay here lazy
We could close the curtains
Pretend like there's no world outside
And we could pretend it all the time
You hardly even notice
When I try to show you this
Song is meant to keep ya
From doing what your supposed to
Like waking up too early
Maybe we can sleep in
Ill make you banana pancakes
Pretend like its the weekend now
And we could pretend it all the time
Cant you see that its just raining
Aint no need to go outside
Cant you see cant you see,
You gotta wake up slow."


"A wave of your sea."

lunedì 14 maggio 2007

Che fine ha fatto Dawson's Creek?


Se fate a chiunque la domanda “Hai mai visto Dawson’s Creek?”, tutto vi risponderanno di no, mentendo. Io mi tiro fuori dal coro, ero e sono una fan sfegatata (“Fan in che senso?” Ely docet) e Dawson’s creek è stata la serie sfondo ai miei anni di liceo. Troverete qualcuno che si comprava perfino i cd con le colonne sonore (io conosco una di queste persone), e che le mette pure nell’ipod.
Dawson’s Creek aveva tutte le risposte che noi quindicenni/sedicenni di allora ci ponevamo, e io piangevo come una scema davanti alla tv pensando a qualcuno oltreoceano che forse mi stava aspettando, o forse no, mentre mia madre, con la sua diplomazia, mi dava dell’idiota.
A Dawson’s creek niente era semplice. Ci hanno fatto patire puntate su puntate per quel cazzo di bacio tra Joey e il biondone soprannominato alle medie Umpalumpa, che nel frattempo se la spassava con la bella Jen, l’unica quindicenne al mondo che si era già fatta mille uomini, ed era stata spedita in campagna dalla nonna bigotta perché sorpresa nel letto dei regali genitori a copulare con un maggiorenne. Ah! Che telefilm! A pensarci bene però, le sei serie sono riassumibili in una riga: Tizio si accorge di amare Caio quando ormai è troppo tardi, e si trova da rifare tutto daccapo.
I fedeli veri non possono non ricordare dove fossero la sera dell’ultima puntata, un momento clou della storia del mondo, come lo sbarco sulla luna, o la finale dei mondiali 2006. Tutti si ricordano dov’erano. Io ero a Verona, nel mio vecchio appartamento, con due ragazze che credevo sarebbero rimaste, e che invece pian piano ho perso. Colpa degli anni che passano, chi lo sa. Insomma: ma che fine ha fatto Dawson’s Creek? Io e Vera siamo pronte e registrarci per l’ennesima volta le repliche, se Italia 1 ci fa il favore di rinserirle nel palinsesto, magari al posto di O.C. che proprio non si può vedere, e ferma pure la digestione.
Ma Dawson ha fatto il suo tempo, forse. E nel frattempo io ho dovuto trovare un altro passatempo: Grey’s Anathomy. E qui sì che ci si diverte. Come inizia la prima puntata? La bellissima Meredith si sveglia accanto ad un uomo di cui non conosce neanche il nome; uomo guarda caso bellissimo, sessosissimo, intelligentissimo, gentilissimo, e con tutti gli issimi positivi che potete trovare. Una serie piena zeppa di inciuci (se no il bello dov’è?), gli uomini si vogliono impegnare seriamente (ma tutti nei telefilm sono?), le donne sono belle anche struccate di prima mattina e dopo 76 ore di turno in ospedale, e soprattutto non ci fanno penare per un bacio, senza lasciarci troppo sulle spine. La cosa che mi tiene attaccata a queste serie tv è che trovo sempre qualcuno che mi ricorda me stessa. E allora è un po’ come guardarsi allo specchio, vedere i propri errori da fuori e scoprire quanto scemi si è stati in certe circostanze, e come si poteva fare in altre. Quindi parlo a lei, ma per parlare a me stessa: Meredith cara, col veterinario è finita, ed è solo un bene (io lo so per certo), hai ferito un amico che voleva di più, ma hai chiesto scusa, per cui vedrai che tutto tornerà al proprio posto, però ti prego, non fare la finta amica del tuo Dottor Stranamore, camminate al parco e uscite col cane, tanto sappiamo bene entrambe che sei cotta persa. Come disse un’amica tempo fa: Arrendersi mai.

lunedì 7 maggio 2007

Cinque minuti di nostalgia.


Perdonate il sentimentalismo.
Ma mi è capitata sottomano la qui presente fotografia, scattata il giorno della mia laurea, 27 ottobre 2005.
Volevo dire a questi ragazzi che voglio loro un bene immenso, e che ho con loro un sacco di ricordi bellissimi e che devo dire grazie ad ognuno di loro.
Alla Ceci grazie per le volte in cui mi ha prestato il secondo letto nella sua stanza, per i cd masterizzati e per i mille consigli tattico/sentimentali delle ultime settimane, che, inutile dirlo, non ho seguito, perchè queste cose non hanno bisogno di tattiche, l'abbiamo capito.
All'Ire grazie per la sua allegria, i messaggini che faccio fatica a capire, metà maiuscolo e metà minuscolo, e per le mille volte in cui mi ha invitato a Siena.
Al mio Albe grazie per le infinte telefonate da casa a casa, per quel pranzo da me in Via Cantarane, di cui ho capito il significato troppo tardi. So che mi vuoi un bene dell'anima e che un pò mi odi anche, forse con un motivo valido. Ma forse verrà il giorno in cui ci siederemo ad un tavolo e ne parleremo.
A Piva grazie per le battute, per i "- preti, + bici", per la palpata di culo che mi sta dando in questa foto....
Al Tà grazie per la sua risata, sottofondo di tre anni che non dimentico.
Al Gimmy... non ci sopportavamo, ma poi è bastata una pausa fuori dal Polo Zanotto per capire che forse potevamo andare d'accordo.
Ad Alby, perchè il dettato di francese rimane l'impresa più meravigliosa della triennale, e tu c'eri!!!!
Al Piace e al Fede, conterranei, un pochettino almeno, per i pranzi in mensa insieme, a parlare di cose serie e di filosofia.
Al Tommy e al Matto, per essere venuti alla mia festa di laurea ed avermi fatto una sorpresa.
Al Gio, eagle eye cherry, dispensatore di complimenti, ultimamente; complimenti che mi fanno piacere e che prendo volentieri perchè di questi tempi scarseggiano.
In questa foto mancano La Cri, londinese DOC ormai, ed esperta di pesci :), appena torno ritorniamo da Caffè Nero a prendere un brownie.
E l'Annina, piccola mia, che a maggio sarà già abbronzatissima in quel di Rimini, e che ringrazio per le lunghe telefonate e le foto fashion!
Lo so che ora tutti voi presenti nella foto mi prenderete per il culo e direte che sono la solita nostalgica... in realtà volevo solo abbracciarvi forte, anche se siamo tutti sparpagliati per l'Italia e dirvi che, come recitava la mia tesi, "scatto primi piani eterni, per non dimenticarvi".

giovedì 3 maggio 2007


"Solo l'autobiografia è letteratura.
I romanzi sono solo la scorza;
e alla fine si arriva al nocciolo:
o io, o tu."
(V. Woolf)

giovedì 26 aprile 2007

Il libro della settimana


In un pomeriggio di sole, in cui il mio morale era al centro della terra, il mio direttore editoriale mi ha portata da Feltrinelli e mi ha regalato un libro.
La dedica recita: “A Silvia, questo libro che l’aiuterà a capire gli uomini”.
Ora: al di là del fatto che bisogna vedere se basta un libro per capire il genere maschile (e dubito), ho passato un week end al parco ducale, stesa al sole a leggere questo “Tre camere a Manhattan”, cercando risposte che in questo periodo più che mai cerco.
L’autore è George Simeon, francese, e il romanzo è stato pubblicato negli Stati Uniti nel 1946, nonostante sembri scritto da un qualche scrittore emergente che odio per motivi di pura invidia, lo ammetto.
Un uomo, François, esce di casa in piena notte, disturbato dai rumori che i vicini fanno nelle loro notti di folle amore; cammina da solo per le strade di New York, entra in un bar, e incontra una donna, non bellissima ma affascinante. Non si staccheranno più per giorni, dormiranno in hotel, facendo l’amore senza quasi conoscersi, e capendo che nonostante l’assurda situazione, non si possono più staccare uno dall’altra.
Nonostante i troppi puntini di sospensione, che a me non piacciono, e che difficilmente uso, la scrittura è scorrevole, le pagine si sfogliano con facilità, ed io sono stata presa da una voglia irrefrenabile di sapere come sarebbe andata a finire; sono rimasta incollata al libro fino a tarda notte. Non riescono a staccarsi uno dall’altra dicevo: folli gelosie da parte di lui, capendo che lei ha un passato vissuto, assurde fobie, momenti di rabbia. E il romanzo finisce bene (e a me non piacciono troppo gli happy end), nonostante lui, inevitabilmente, la tradisca.
Nei film e nei libri, quasi sempre l’uomo tradisce la donna. Proprio ieri sera, ho rivisto “Dazeroadieci”, di Luciano Ligabue. Rimpatriata a Rimini dopo vent’anni: Giove tradisce la moglie con la fidanzatina di allora. Ma è solo un esempio. E sono sicura che ognuno di voi ne ha uno in mente. Confessa il tradimento però, François, e lo fa con una frase che mi ha fatto letteralmente imbestialire: «Ti ho fatto del male, appena un poco e di sfuggita (…). Ti dico subito che non l’ho fatto apposta, ma semplicemente perché sono un uomo, e che potrebbe capitare ancora».
Bello, il libro. Ma la mia fiducia negli uomini, già bassissima, sta colando a picco.


Elle est retrouvée!quoi?L'Eternitè! C'est la mer melée au soleil!

martedì 24 aprile 2007

Ready, steady, go.

Si parte. E io non sono capace di gestire un blog. Già lo so. L'ultima volta che ci ho provato ho scritto tre post, che probabilmente ho letto solo io, inutile dirlo.
Il fatto è che concepisco la scrittura come qualcosa di personale. Tratto il blog come un diario, insomma, con il risultato che scrivo cose che vorrei non sapesse nessuno; inutile fare un blog, quindi.
Ma questa volta siamo in due, e cercherò di non abbandonarmi ai flussi di coscienza che mi caratterizzano, e che sono incomprensibili, ve l'assicuro.
Senza trascurare il fatto che tra me e la mia socia conoscenze informatiche ZERO, l'HTML potrebbe essere una marca di patatine per quanto ne sappiamo, quindi non aspettatevi sfondi artistici, caselline su cui passano frasi impegnative e profonde... a meno che Gala non ci aiuti, e allora ci si può pensare.
Primo post di questo blog, e le cose importanti da dire sono poche.
C'è un sole da metà giugno.
Non mi manca casa.
Io e Romana siamo nervose.
Ho le farfalle allo stomaco come non succedeva da tempo.